
Il contesto
L’ Associazione Dives in Misericordia opera nel territorio di Gela, in provincia di Caltanissetta, in uno dei territori della estrema periferia sud della Sicilia, una città che ha vissuto il mito della industrializzazione degli anni ’60, oggi interessata da crescenti disagi sociali dovuti al processo di deindustrializzazione progressivo dovuto alla crisi del polo petrolchimico gelese, unica realtà industriale della intera provincia di Caltanissetta. Oggi Tale realtà è fortemente compromessa dalle logiche finanziare dei mercati internazionali, che preferiscono delocalizzare la produzione in paesi con minore costo della manodopera.
Per Gela e l’intero comprensorio, tale realtà industriale ha rappresentato per decenni l’unica risorsa economica che ha garantito l’equilibrio e la coesione sociale, oggi tale certezza è fortemente compromessa dalle scelte di mercate dell’azienda che ha segnato il destino dell’area industriale, con forte riduzione della manodopera impiegata nel ciclo produttivo. Nel giro di pochi anni le unità lavorative direttamente impiegate nel polo industriale sono passate da 1.500 unità a circa 400 unità e quelle dell’indotto da 3.000 a circa 600.
Tale situazione ha fortemente compromesso il tessuto sociale della città, che ha visto dissolversi nel giro di pochi anni l’unica fonte di reddito per migliaia di famiglie.
Dall’ultimo censimento Istat (2013) si rileva che la popolazione residente nel comune di Gela è pari a circa 77.000 unità, mentre la popolazione residente in età lavorativa (18-65 anni) è pari a circa 23.000 unità.
I dati della disoccupazione della città sono allarmanti, facendo registrare un tasso di disoccupazione pari al 42%, più alto della media nazionale che si attesta al 12,2%, ciò significa che in città ci sono circa 9.700 persone, tra uomini e donne, prive di ogni mezzo di sostentamento, che ogni giorno si pongono il problema del cibo per loro e le rispettive famiglie. Questa situazione diventa esplosiva se rapportata al problema del disagio sociale legato alla malavita organizzata che fa leva sul bisogno della gente, per reclutare masse crescenti di giovani che hanno perso ogni fiducia nelle istituzioni locali che non riescono più a fronteggiare le istanze sempre crescenti di giustizia sociale, di sicurezza nel futuro, di certezza per i propri figli. In questo difficile contesto sociale si inserisce l’attività messa in campo dall’Associazione Dives in Misericordia, con lo sforzo dei tanti volontari che ogni giorno affrontato le problematiche di disagio della società gelese.
Da un articolo apparso su
vivisicilia · 14 marzo 2015
Dio incontra le periferie dell’umano: l’esperienza della Piccola Casa della Misericordia di Gela
La Piccola Casa della Misericordia è nata per concretizzare il messaggio della Misericordia presente nella sacra Scrittura soprattutto in Gesù irradiazione dell’amore misericordioso del Padre. Questa verità di fede è stata ricordata all’inizio del secolo scorso da Santa Faustina Kowalska e promossa da San Giovanni Paolo II. La Piccola Casa legata all’Associazione “Dives in Misericordia”, vuole essere una risposta alle continue sollecitazioni di Papa Francesco ad andare verso le periferie esistenziali dell’uomo, a partire dalla promessa di Gesù che qualsiasi cosa fatta ad un fratello “più piccolo” è stata fatta a Lui. L’Associazione, partendo dalle risorse e dai problemi legati al territorio di Gela, ha fondato presso i locali dell’ex Convento dei PP. Minimi – Opera Pia “Regina Margherita”, la Piccola Casa della Misericordia inaugurata il 22 marzo 2014.
Ho incontrato il messaggio della Divina Misericordia all’età di 14 anni – racconta don Pasqualino di Dio, iniziatore del Movimento Apostolico della Divina Misericordia e della Piccola Casa – è mi ha cambiato la vita tanto che non riesco a vedere la mia vita e oggi il mio ministero senza questo meraviglioso dono. Ho incontrato tante comunità parrocchiali in Italia e attraverso TV2000 siamo riusciti a far conoscere ovunque questo messaggio straordinario. Il Signore mi ha dato la grazia d’incontrare Papa Francesco all’indomani della sua elezione e il 2 aprile 2013 e parlando della messaggio della Divina Misericordia mi ha detto: Vai ovunque con la mia benedizione e porta questo messaggio perché questo salverà il mondo! Il Papa ha benedetto un’icona della Misericordia che sta visitando le comunità parrocchiali e le famiglie. Ieri ho tanto gioito per l’annunzio dell’Anno giubilare della Misericordia, speravamo in un’anno dedicato alla Misericordia ma non a un giubileo straordinario. A Papa Francesco è tanto caro il tema della Misericordia che trasmette attraverso i gesti e le parole”.
Lo scopo principale del Centro “Piccola Casa della Misericordia” di Gela è l’annunzio di Cristo misericordioso buon samaritano, la promozione dell’individuo come soggetto unico e irripetibile e il suo reinserimento nel tessuto relazionale sociale. In un’ottica più allargata ed a lungo termine, questo lavoro di sensibilizzazione dovrebbe sviluppare un senso critico e morale nella comunità territoriale ed in special modo nelle nuove generazioni, favorendo la nascita e la crescita di una cultura della Misericordia. Tale percorso consentirà di mettere in campo azioni culturali per favorire l’integrazione e l’armonizzazione delle diversità culturali e sociali, in un contesto di riconoscimento reciproco, permettendo così ai singoli e ai nuclei di riappropriarsi della storia della loro vita. L’Associazione, che opera in collaborazione sinergica con la diocesi di Piazza Armerina e con le istituzioni locali, opera nel territorio di Gela oggi interessato da crescenti disagi sociali dovuti al processo di de-industrializzazione progressivo dovuto alla crisi del polo petrolchimico gelese. Questa situazione diventa esplosiva se rapportata al problema del disagio sociale legato alla malavita organizzata che fa leva sul bisogno della gente, per reclutare masse crescenti di giovani che hanno perso ogni fiducia nelle istituzioni locali e che non riescono più a fronteggiare le istanze sempre crescenti di giustizia sociale, di sicurezza nel futuro, di certezza per i propri figli. In questo difficile contesto sociale si inserisce l’attività messa in campo dall’Associazione, con lo sforzo dei tanti volontari che ogni giorno nel silenzio lavorano per andare incontro al disagio di oltre 2000 persone che la Piccola Casa assiste. L’Associazione cerca di soddisfare le necessità primarie della persona accolta: mangiare, lavarsi, lavare la propria biancheria, essere ascoltati, sentirsi riconosciuti, recuperare risorse personali fisiche e psicologiche attraverso il centro d’ascolto con consulenze professionali (psicologo – ginecologo – avvocato – commercialista – medici), sostiene le famiglie con disagio socio-economico con la mensa della solidarietà, distribuzione di pacchi alimenti e abbigliamento, accompagnamento ai servizi e centro aggregativo.
L’Associazione ha organizzato una scuola di preghiera settimanale, un centro studi sulla cultura popolare religiosa, un corso a cadenza mensile riservato alle famiglie, due corsi all’anno di esercizi spirituali, varie mostre e un Convegno regionale sulla spiritualità della Divina Misericordia. Fa un servizio di supporto alle famiglie dei carcerati, all’Azienda Sanitaria e offre un sostegno scolastico ai ragazzi della scuola dell’obbligo. Ha un atelier artistico che produce manufatti in olivo, icone e paramenti sacri e promuove anche dei corsi di cucina. Garantisce la continuità del processo di presa in carico attraverso l’accoglienza in strutture di secondo livello.
L’Associazione cerca di seguire la strategia della gratuità e dell’accoglienza che non riduce una persona al suo problema ma cerca di accoglierla e ascoltarla, passando da una logica della solidarietà a una logica della responsabilità sull’esempio di Cristo povero.